PROGETTO

Filosofare con i bambini

Un laboratorio per insegnare ai bambini ad articolare le proprie idee, imparare ad ascoltarsi e riconoscere concezioni diverse dalla propria

”Filosofare…che incanto!
Entra in una classe della primaria, saluta venti bambini incuriositi e un po’ timorosi, fai loro spostare i banchi e le sedie, falli sedere in cerchio per terra, siediti con loro e lancia una domanda … la magia è fatta…la classe si trasforma in comunità dialogante. Un dialogo in cui non c’è un ordine di chi prende la parola (prima uno poi l’altro), ma un vero e proprio incontro di parole nell’ascolto dell’altro. È come camminare insieme, facendo un cammino non prestabilito, ma sapendo che cosa si ha di mira, senza però conoscere la strada per raggiungere la meta. La sensazione è quella del gioco in cui si avanza insieme con l’altro, con i compagni, lasciandosi guidare e guidando al tempo stesso.
Chi dialoga in questo modo non è alla ricerca di una risposta, quanto piuttosto si domanda nell’ascolto dell’altro che gli fa cenno del suo avanzare, lo segue, ne sposta il passo, gli fa cambiare direzione, lo sollecita. Il docente facilitatore accompagna il dialogo nella sua apertura e nel suo svolgimento, fa in modo che le domande si articolino e che non vi sia l’ansia della risposta. Non è un domandare uno all’altro, ma un domandarsi.
In fondo in filosofia ogni domanda è un domandarsi.”

Il laboratorio si è tenuto nella sede provvisoria della scuola presso l’IIS Galilei di via Paravia 31.
Il laboratorio è stato svolto in due classi (IV e V) su indicazioni della Preside e degli insegnanti, in quanto gli alunni della III non avevano una sufficiente conoscenza della lingua italiana per poter usufruire adeguatamente della proposta.
Il progetto è stato presentato alla città di Milano il 20 dicembre 2018 presso l’IIS Galilei e alle famiglie dei bambini coinvolti e ai bambini stessi il 24 gennaio 2019.
Il laboratorio è iniziato in entrambe le classi giovedì 21 febbraio 2019.
In entrambe le classi si sono tenuti quattro incontri da 120 minuti circa l’uno, per quattro settimane consecutive e un incontro/lezione conclusivo in Università Cattolica il 15 aprile 2019.
Durante i laboratori in ciascuna classe, oltre alla Prof.ssa Muller e agli insegnanti di classe, sono state presenti in qualità di assistenti la dott.ssa Costanza Faravelli e la dott.ssa Greta Tunesi.

La CLASSE IV A era composta da sedici bambini dei quali dodici egiziani, uno marocchino, uno eritreo, uno brasiliano e uno rumeno.
Molti bambini avevano difficoltà con la lingua italiana e spesso interagivano tra loro utilizzando l’arabo. C’era molta divisione etnico-religiosa e tra maschi e femmine.
Nel primo incontro sono state presentate le regole del laboratorio, occasione per approfondire il significato delle regole, la loro funzione, l’importanza del rispetto. Siamo poi passati alle presentazioni e a riflettere sul nome e sui soprannomi, per terminare con una riflessione sulla possibilità e la modalità con cui possiamo comunicare senza parole, ma utilizzando i gesti.
Nel secondo incontro l’attenzione è stata focalizzata sulla possibilità di dare un nome a tutto quanto, emozioni comprese. I bambini sono poi stati condotti a riflettere sulla differenza tra la realtà, le immagini e le parole e a individuare possibili legami tra i tre distinti modi di essere. Approfittando del poliglottismo dei bambini, l’attenzione è stata posta sui differenti modi di dire una stessa cosa: La parola cambia, ma la realtà resta la stessa. Per fare questo ci si è avvalsi di occhiali con lenti colorate.
Nel terzo incontro l’attenzione è focalizzata sul pensiero e sulle modalità di esprimere il proprio pensiero. Le difficoltà linguistiche in questo caso aumentano la difficoltà di comprensione. Difficoltà che emergono anche durante il lavoro individuale grafico-rappresentativo.
Nel quarto incontro i bambini sono portati a riflettere sul silenzio a partire da un testo narrativo, per poi approdare alla meraviglia. Anche in questo caso le difficoltà di autonomia e di competenze emergono nel lavoro individuale.

La CLASSE V A era composta da ventitré bambini dei quali dodici egiziani, tre marocchini, due cinesi, tre filippini e tre rumeni.
I bambini avevano buone competenze nella lingua italiana, erano affiatati tra loro, collaborativi.
Nel primo incontro, dopo la spiegazione e la discussione sulle regole, il loro significato e la loro importanza, abbiamo discusso sui nomi e i soprannomi. È stato poi proposto loro con grande successo un esercizio di metasemantica: inventare il corrispettivo significato di una parola inventata.
Nel secondo incontro si è riflettuto sul triangolo semantico (rapporto parole-cose-concetti), approfondendo il discorso circa le parole belle e le parole brutte ed evidenziando l’effetto che le parole hanno su di noi.
Nel terzo incontro siamo passati dalle parole alle cose belle, cercando di evidenziare che cosa ci fa dire che qualcosa è bello e che cosa caratterizza la bellezza.
Nel quarto incontro i bambini sono chiamati a riflettere che cosa fa di loro ciò che sono (educazione, lingua, cultura, luogo, etc) e a individuare la bellezza interiore che ciascuno di loro possiede e a riconoscerla anche nell’altro.

Il laboratorio si è concluso per entrambe le classi il 15 aprile 2019 con una lezione in Università Cattolica incentrata su Agostino d’Ippona e il suo invito a interrogare la bellezza di tutto ciò che ci circonda, utilizzando non solo gli occhi del corpo, ma uno sguardo più intimo e sensibile, capace di andare oltre il semplice aspetto estetico.

ANNO 2019 - PROGETTO CONCLUSO CAUSA COVID-19